Come aprire un’azienda agricola biologica: la storia di Agrigal

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Passione per l'agricoltura e rispetto per l'ambiente

“La nostra filosofia si basa su una agricoltura ecosostenibile attenta ai bisogni della terra e delle persone, promuovendo logiche di piena sostenibilità ambientale, valorizzando il territorio e le sue tradizioni locali.” In queste parole si racchiude la mission di Agrigal, giovane impresa nata grazie alla passione per l’agricoltura di Adriano Galizzi, classe 1989.

Dopo aver concluso gli studi universitari in ingegneria, Adriano ha deciso di scegliere un percorso diverso seguendo il suo amore per la natura e avviando una piccola attività a Leffe, in provincia di Bergamo, per dedicarsi all’agricoltura biologica e alla riscoperta di prodotti autoctoni come il mais spinato di Gandino.
Oggi, Agrigal Azienda Agricola Adriano Galizzi è diventata un modello nel settore dell’agricoltura sostenibile e ha ampliato il proprio business producendo gallette di mais, farine, pasta e prodotti da forno che vende anche online, grazie al proprio sito web.

Abbiamo chiesto ad Adriano Galizzi di parlarci della sua impresa, della sua storia, di quali sono state le sfide incontrate e di come ha affrontato il difficile periodo del lockdown. Ecco cosa ci ha raccontato e alcuni suoi consigli per chi sogna di aprire un’azienda agricola biologica.

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Qual è l’idea alla base di Agrigal e qual è la storia di questa impresa?

Aprire un'azienda agricola biologica: la storia di AgrigalSiamo una giovane azienda agricola della Val Seriana che coltiva in modo biologico diversi cereali antichi in montagna, tra cui il mais spinato della Val Gandino raccolto a mano. Tutto è nato dalla volontà di autoprodursi il cibo mangiando in modo sano e dalla filosofia della coltivazione naturale, quindi BIO.
La passione per l’agricoltura ci ha permesso di specializzarci nella produzione di gallette artigianali d’eccellenza.
Abbiamo quindi il controllo di tutta la filiera, dalla coltivazione alla produzione fino alla vendita.

Qual è l’obiettivo della vostra impresa?

Il nostro scopo è quello di far riscoprire i sapori autentici delle nostre materie prime e portare sulle tavole alimenti genuini e trattati nel pieno rispetto del prodotto e del consumatore.

In una realtà, in un mondo in cui sempre più spesso si predilige quantità e guadagno, vogliamo rinobilitare la qualità e la semplicità. Auspichiamo un ritorno ad un modo di coltivare più naturale, più vicino ai cicli naturali di crescita delle materie prime, in modo da conservarne intatte tutte le proprietà nutritive e rispettarne l’essenza.
La nostra filosofia si basa su una agricoltura sostenibile, attenta ai bisogni della terra e delle persone, promuovendo logiche di piena sostenibilità ambientale, valorizzando il territorio e le sue tradizioni locali.

Cosa serve per aprire un’azienda agricola biologica?

Tanta passione e investimenti per i macchinari necessari sia per la coltivazione che per la produzione.

La diffusione del Coronavirus ha avuto degli impatti sulla vostra attività? Come avete affrontato eventuali difficoltà?

Agrigal: produzione di gallettePer fronteggiare questa emergenza abbiamo sviluppato delle campagne online e newsletter per informare i nostri clienti del nostro servizio e-commerce con spedizione gratuita, per poter portare nelle case prodotti italiani di qualità, in particolare della Val Seriana. Abbiamo concentrato i nostri sforzi principalmente verso il nostro shop online, ma anche verso botteghe e negozi rimasti aperti.

Rispetto al solito non abbiamo potuto visitare i clienti, per cui, non avendo il contatto diretto, è cambiata radicalmente la modalità di comunicazione, divenuta prettamente telefonica con coloro che son rimasti aperti.
Inoltre, in laboratorio abbiamo ovviamente preso tutte le misure di sicurezza dettate dal Ministero della Salute, quindi mascherine e guanti obbligatori per gli operatori, mantenendo sempre almeno 2 m di distanza vista la larghezza dei nostri spazi nell’area di produzione e in ufficio.

Gli strumenti digital come il sito web, hanno aiutato la vostra azienda?

Assolutamente sì. Siamo presenti sul web sia con il nostro sito e negozio online che sui canali social: Instagram e Facebook.

Adriano, raccontaci quale pensi sia stato un punto di partenza nella tua vita professionale.

Anche se non sono figlio di agricoltori, fin da piccolo ho sempre avuto una grande passione per tutto ciò che riguarda la natura, l’ambiente e la campagna in generale. La mia famiglia ha un’azienda che opera nel settore tessile, produce spugne e biancheria per la casa fin dagli anni ‘50. La mia strada sembrava già tracciata, ma contrariamente a quanto tutti pensavano, il mio amore per la terra ha avuto il sopravvento.

Aprire un'azienda agricola biologica: Adriano GalizziMentre studiavo per diventare ingegnere gestionale, ho iniziato a sperimentare alcune piccole coltivazioni e a muovere i primi passi nell’agricoltura biologica: è stata quell’esperienza che mi ha permesso di capire quale fosse la strada che volessi percorrere, e come l’agricoltura fosse la mia vera passione. Ho comunque deciso di concludere il mio percorso di studi e nel 2014 mi sono laureato presso il Politecnico di Milano come ingegnere gestionale. A seguito di stage formativi in aziende importanti, e dopo aver declinato proposte di lavoro molto allettanti (tra le quali quella di ingegnere informatico) ho avviato la mia piccola attività agricola a Leffe, in provincia di Bergamo.

Da subito sono stato conquistato da una coltivazione profondamente legata al mio territorio: si tratta del mais Spinato di Gandino, un’antica varietà autoctona, che era ormai stata dimenticata.

Qual è stato un punto di arrivo nella tua vita professionale?

Non c’è mai un punto di arrivo. Si cerca sempre di migliorare e raggiungere obiettivi più ambiziosi.

Raccontaci un errore da evitare quando si apre un business come il vostro, sulla base della vostra esperienza e di quello che non ha funzionato per voi.

Un errore da evitare quando si apre un business è aprirlo senza avere un chiaro business plan. L’organizzazione iniziale, la previsione degli investimenti necessari e del possibile ritorno è fondamentale, altrimenti si rischia di fare un buco nell’acqua.
La mia formazione da ingegnere gestionale è stata di grande aiuto per poter gestire i piani economici/finanziari del progetto.

Dai ai lettori un consiglio per aumentare la visibilità online sulla base di ciò che ha funzionato per voi.

Sicuramente è buona prassi concentrarsi sullo sviluppo di un sito vetrina e di un negozio online seguendo le logiche SEO di Google per poter esser visibili e implementare così l’inbound marketing.
Inoltre, sui canali social bisogna cercare di trasmettere in modo spontaneo la passione che si ha verso il proprio lavoro e raccontare la propria storia.

Perché avete scelto GoDaddy per registrare il vostro nome di dominio?

Perché parte digital per noi è in crescita e continuerà ad esserlo. Poter servire i nostri clienti direttamente a casa loro non ha prezzo. Una grande opportunità per portare cibo sano, bio e della nostra valle bergamasca in tavola.

Chiara C.
Chiara è una Web Content Specialist laureata in comunicazione digitale. Da 7 anni lavora nel mondo digital come content strategist e copywriter. Le piace scrivere, ha una passione per il dinamico mondo della comunicazione online, il rock e la pizza.