Come diventare food blogger: la storia di Stefano Cavada

Gli ingredienti per il successo

Stefano Cavada è un giovane chef altoatesino che, dopo aver passato alcuni anni all’estero, ha deciso di tornare nella sua terra d’origine per promuovere le ricette e le tradizioni dell’Alto Adige. Iniziando da un canale YouTube e da un profilo Instagram e puntando su dei “biglietti da visita” efficaci come un buon sito web e una mail personalizzata, Stefano è diventato food blogger e si è fatto conoscere da un pubblico sempre più ampio. Grazie alla sua bravura e alle sue ricette invitanti, nel 2018 è approdato sugli schermi televisivi conducendo il suo primo programma di cucina. 

Stefano Cavada: come diventare food bloggerLa storia di Stefano Cavada è un esempio di come una forte passione unita agli strumenti digitali giusti e ad una buona strategia, permetta di realizzare la propria idea di business raggiungendo il successo.
Abbiamo chiesto al giovane chef di raccontarci com’è nata la sua impresa e come ha sfruttato gli strumenti di GoDaddy e Microsoft 365 per ottenere visibilità online. Con l’occasione, Stefano ha aggiunto qualche consiglio davvero utile per chi vuole scoprire come diventare food blogger. 

Descrivici brevemente la tua impresa.

La mia è una piccola attività legata al mondo della comunicazione digitale e della cucina. Da due anni ho aperto insieme al mio socio uno studio con cucina dal nome ESSEN, situato a Brescia. Qui sviluppo in autonomia ricette e contenuti digitali che poi condivido sul mio profilo Instagram.

Quale diresti che sia stato il punto di partenza dell’impresa “Stefano Cavada”?

Ho iniziato 5 anni fa condividendo delle semplici video ricette sul mio canale YouTube. Da lì il mio pubblico ha cominciato a crescere e ho iniziato a condividere i miei contenuti dapprima su Instagram, poi ho voluto raccogliere le mie ricette in un sito web ben fatto, accessibile e lineare. Volevo dare al mio pubblico uno strumento valido per leggere e replicare le ricette, una sorta di libro di cucina digitale. Così 4 anni fa ho aperto la partita IVA e il mio nome è diventato a tutti gli effetti il nome del mio marchio e della mia impresa. 

Come diventare food blogger: la cucina studio di Stefano CavadaCosa serve per diventare food blogger?

Sicuramente di base servono gli strumenti fotografici per creare i contenuti, come la macchina fotografica, cavalletti e alcuni riflettori per gestire la luce sui set. Servono anche i props (piatti, forchette, stoffe, ecc.) e i fondali fotografici. Oltre alla cucina serve anche saper usare i programmi di editing fotografico e, cosa più importante, un sito internet fatto bene, in cui gli utenti possano sfogliare le ricette o le cui pagine possano essere indicizzate ed essere trovate tramite la ricerca di Google.

Quali sono state le più grandi sfide aziendali che hai affrontato e che stai risolvendo?

Le più grandi sfide sono state sicuramente gli investimenti per migliorare le strumentazioni e gli spazi utilizzati. Tuttavia questo processo mi ha ripagato in credibilità perché ha contribuito a rafforzare e migliorare la mia immagine, il che ha favorito l’arrivo di nuovi clienti.

Diventare food blogger: Stefano Cavada in cucinaPerché hai scelto di utilizzare Microsoft 365 e in che modo ti aiuta a gestire e svolgere il tuo lavoro? Quali sono stati i suoi benefici?

Ho scelto Microsoft 365 per avere i miei account email personali legati al mio dominio “stefanocavada.it“, che sicuramente è un biglietto da visita migliore e più professionale rispetto ai domini forniti da servizi email gratuiti. 

Hai usato strumenti di collaboration come la videoconferenza, la condivisione di file in cloud e lavoro in simultaneo sullo stesso file durante il lockdown? Se sì, quali, come e che benefici hanno apportato?

Sicuramente le video call con alcuni clienti hanno preso il posto dei classici incontri vis-à-vis, risparmiando così sia tempo che viaggi e ottimizzando il flusso di lavoro. 

Pensi che gli strumenti digitali offerti da GoDaddy siano importanti per mantenere vivo il business in momenti difficili come questo?

Sicuramente un buon sito internet, affidabile, accessibile, ricercabile e performante diventa uno strumento valido per mantenere viva un’attività.

Come diventare food blogger: il brand di Stefano CavadaQual è il punto di arrivo ideale della tua impresa? Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

In futuro mi piacerebbe espandermi, creare un piccolo team per ottimizzare e ampliare la realizzazione dei contenuti e avere uno spazio un po’ più grande che permetta di svolgere anche altre attività. 

In che modo dai visibilità alla tua attività online?

Mantenendo il sito sempre ben aggiornato e indicizzato sui motori di ricerca. Mi assicuro che i certificati lo rendano un sito sicuro e soprattutto che sia mobile friendly (cioè che si adatti bene anche agli schermi dei dispositivi mobili, n.d.r.). 

Avere un sito web ti ha aiutato a trovare nuovi clienti?

Sì, è uno dei miei biglietti da visita e spesso nuovi clienti arrivano proprio dal form di contatto del mio sito web. 

Dai ai lettori un consiglio per aumentare la visibilità online sulla base di ciò che ha funzionato per te.

Creare contenuti di qualità e raccoglierli in un sito internet ben realizzato e accessibile è un buon modo per aumentare la propria visibilità online.

Chiara C.
Chiara è una Web Content Specialist laureata in comunicazione digitale. Da 7 anni lavora nel mondo digital come content strategist e copywriter. Le piace scrivere, ha una passione per il dinamico mondo della comunicazione online, il rock e la pizza.