Come diventare game designer: studi e carriera

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Buongiorno, lavori dei sogni!

Ti stai chiedendo come diventare game designer e come, esattamente, puoi addentrarti nell’industria dello sviluppo dei videogiochi?

Devi sapere che l’industria che sviluppa videogame sta ancora “muovendo i primi passi”, non avendo ancora compiuto 60 anni. Le società stanno ancora prendendo le misure per capire cosa può portare profitto e cosa no. I gruppi social lavorano assieme alle compagnie per farle crescere meglio, per creare un’industria più sostenibile all’interno della quale lavorare, facendo della diversità il fulcro centrale della discussione.

Il futuro sembra radioso, e non vediamo l’ora di vedere cosa ci porterà.

Al momento però sei qui, proprio ora, pronto a lavorare. Quindi, cosa puoi aspettarti? In che modo dovresti muovere i primi passi per diventare game designer? Avrai bisogno di una laurea? Che tipo di portfolio dovresti possedere?

Prima di capire come diventare un game designer e lavorare con i videogiochi, proviamo a parlare di ciò che esiste già nell’industria e in che direzione puntare.

La storia in breve

Negli anni ’70, quando i videogiochi arrivarono sul mercato per la prima volta, tutto si basava sugli arcade. I team che si occupavano del design dei videogame erano formati al massimo da 5 individui, nella migliore delle ipotesi. Molti game designer che hanno lavorato per Atari in quegli anni hanno codificato, creato la game art e hanno sviluppato i videogiochi della loro azienda da soli, con evidenti limiti tecnici per testare la qualità dei videogame.

ID Software (i fautori della serie Doom) è nata con tre ragazzi che mettevano a disposizione i loro computer su cui lavoravano di giorno per sviluppare i giochi la notte.

Molti sviluppatori di videogame che hanno lavorato per grandi compagnie, come Atari, non hanno mai ricevuto dei crediti per il lavoro svolto. 

L’industria dei videogame è sorta a partire dagli anni ’70.
Photo: Rebecca Oliver on Unsplash

L’industria di sviluppo dei videogiochi era un groviglio. Questa e tante altre problematiche con le startup dell’industria e la carenza delle strutture adatte, ha portato al cosiddetto Arcade Crash dei primi anni ’80. Qualche macchina arcade rimase, ma la maggior parte divennero fuori mercato, specialmente nel Nord America.

La Nintendo

Tra il 1983 e il 1985, la Nintendo salvò praticamente da sola l’industria attraverso innovazione e marketing. Diede uno sguardo a quei giochi arcade andati in disuso e li trasformò in cartucce elettroniche per garantire intrattenimento alle famiglie.

La Nintendo rimosse il tabù dei videogiochi arcade, grazie a un’abile operazione di marketing che trasformò le sue console casalinghe in giochi per unire le famiglie.

Questo “giocattolo” non era altri che il Nintendo Entertainment System (NES in America) o Famicom (in Giappone). Molti di voi saranno troppo giovani per ricordare, se non addirittura nemmeno nati. Ma io ricordo bene quel 1990 in cui avevo appena 7 anni, quando mia madre portò me e mio fratello al Toy “R” Us per comprare il nostro regalo delle vacanze. Insomma, abbiamo preso il NES con una pistola laser grigia e una cartuccia contenente Duck hunt e Mario Bros. Io e mio fratello eravamo davvero eccitati. Giocavamo già sull’Atari 2600 e lo amavamo. Eravamo sicuri che ci saremmo innamorati anche del NES.

Ancora oggi riesco a sentire il cane che abbaiava ogni volta che mancavo una paperella.

Le opportunità nel campo del video game design 

Ora saltiamo un po’ di generazioni di console di videogiochi per arrivare alla nostra – lo spettro va dai giochi fruibili da smartphone e personal computer agli arcade, la realtà virtuale (VR), la realtà alternativa e molte altre piattaforme adatta a giocare. Tuttavia il mercato dell”intrattenimento non è l’unica risorsa per i designer di videogiochi. I video game, infatti, vengono utilizzati anche in altri settori.

Medicina

Il mercato medico utilizza dei videogiochi per preparare i dottori a delle delicatissime operazioni di chirurgia. Vengono anche utilizzati per educare i pazienti e i loro cari a trattamenti medici specifici, oltre che per la ricerca medica e tante altre applicazioni.

Al di fuori del campo dell’intrattenimento, la sanità è probabilmente il più grande mercato per i video game designer.

Molti videogame designer indipendenti hanno partecipato a questo sforzo, che consente di allargare il campo operativo per prendere dei rischi maggiori come game designer. 

Governi

I governi usano i videogiochi per gli addestramenti di soldati e piloti, per informare i residenti circa le ripercussioni sul traffico causate da siti in costruzione imminenti e insegnano le basi del management delle risorse della città.

Educazione

Diventare game designer: quali opportunità
I videogiochi possono essere usati anche per insegnare i bambini a leggere. Photo: Jelleke Vanooteghem on Unsplash

I giochi per l’educazione, meglio noti come “edutainment”, stanno diventando molto popolari fino a prima delle scuole superiori. Alcuni istituti stanno lavorando alla loro implementazione.

Sport/eSport

Le leghe e i tornei di eSport sono diventate enormemente popolari negli ultimi anni, e stanno per accingersi ad essere riconosciute come sport ufficiali (il governo americano, ad esempio, riconosce i professionisti di eSport alla stregua di altri atleti professionisti). Successivamente c’è stato il lancio della Overwatch League, promossa sia dai proprietari della NFL che da quelli della NBA. 

Indipendenti

I giochi indipendenti, o perlomeno quelli creati senza il supporto di un finanziatore esterno o di qualcuno che si occupi della diffusione, si stanno ritagliando uno spazio non indifferente. Infatti, sta diventando abbastanza mainstream per tutte le console il fatto di portarsi appresso una selezione di titoli indipendenti, con alcune piattaforme pronte a darsi battaglia per accaparrarsi i diritti esclusivi su alcuni giochi specifici.

Il business dell’arredamento e del design di interni utilizza addirittura la VR (realtà virtuale) gaming technology per aiutare i clienti a scegliere mobili, decorazioni, scaffali o qualsiasi altra cosa l’acquirente voglia piazzare in casa sua.

Come diventare game designer (finalmente)

Di base, il mercato del gaming non sembra volersi dar pace e continua a crescere rapidamente. Con esso, cresce anche il bisogno di video game designer talentuosi che abbiano voglia di farlo evolvere ulteriormente.

  1. Prenditi una laurea universitaria in game design
  2. Frequenta programmi per studenti
  3. Crea un network
  4. Fai pratica
  5. Crea un portfolio
  6. Identifica ed espandi le tue competenze
  7. Trova un lavoro

Sei pronto? Andiamo ad analizzare ogni singolo passo nel dettaglio.

1. Frequenta un corso per game designer 

Circa una decina d’anni fa, una laurea universitaria non era affatto un requisito. Grandi abilità e un portfolio erano ciò che gli sviluppatori cercavano. Avere una laurea era semplicemente un bonus.

Nel 2003, ho trovato una facoltà che offriva una laurea triennale in game art. Era cara, ma ne valeva sicuramente la pena frequentarla.

Sapevo che la laurea non era un requisito, ma dal momento che sono una donna, sapevo allo stesso modo che ne avrei avuto bisogno per aiutarmi a diventare una professionista…  E soprattutto quell’attestato era qualcosa di importante da avere. Sono stata tra le prime a prendere delle lezioni in quell’università con l’intento di portare a termine tutto il percorso accademico. Mi sono laureata a settembre 2006, in una classe di 30 studenti: 27 uomini e 3 donne, me compresa.

Cosa bisogna studiare per diventare game designer

Oggi, molti sviluppatori richiedono ai propri candidati di aver frequentato un corso per game designer. In Italia, in questo momento, l’offerta di corsi di laurea in game design è quasi assente, ma sono disponibili corsi di specializzazione e master in game design presso alcuni atenei pubblici come l’Università di Verona o privati, come lo IULM, mentre alcune accademie di belle arti offrono corsi in game development e design.

In generale, per accedere a questi master e corsi di specializzazione per diventare game designer, viene richiesta una laurea in informatica.

2. Frequenta programmi per studenti

Mentre sei a scuola o all’università, ti consiglierei di prendere parte ai programmi per lo sviluppo di giochi creati dagli stessi studenti.

Come diventare game designer: partecipa alle game jam
Photo by Alex Kotliarskyi on Unsplash

Se vai all’università, cerca di farla al massimo e unisciti ai club o entra nelle game jam.

La maggior parte delle facoltà dispongono di un coding/art club a cui unirsi, e molte altre prendono parte attiva alle game jam, che sono una sorta di competizioni di breve durata (tipicamente 48 ore) per costruire un videogioco con fini di semplice divertimento o per ambire a un premio in denaro.

I prototipi degli indie game di maggior successo hanno avuto origine proprio all’interno delle game jam.

 Ah, ovviamente costituiscono un ottimo tassello da inserire nel proprio portfolio.

Cerca di raggiungere il massimo grado di coinvolgimento quando sei nell’istituto. Il tuo coinvolgimento in questi club, in questo tipo di organizzazioni o gruppi, è qualcosa di fantastico per il tuo curriculum e mostra la tua dedizione all’industria del game design. Inoltre sono il modo migliore per sviluppare un network ‘peer to peer’.

3. Crea un network 

Se vuoi davvero sapere come diventare un video game designer, ti consiglio di prendere parte ai meetup che si focalizzano sullo sviluppo dei videogiochi. Meetup.com è abbastanza facile da trovare, e incontrerai molti sviluppatori locali nei tuoi dintorni. Quindi non ti resta che uscire e fare nuovi amici tra i video game designer.

So che tutti dicono che bisogna avere del talento, ma chi conosci è altrettanto importante.

Ci sono anche tanti forum online ai quali puoi prendere parte. Scrivi semplicemente “video game designer forum” nella barra di ricerca di Google e una bella e lunga lista ti apparirà dinanzi agli occhi. Il consiglio è quello di unirti ad alcuni forum che trattano lo sviluppo di videogiochi e discutere assieme agli altri le idee, le meccaniche, il design, lo sviluppo, il marketing o qualsiasi altra cosa possa essere attinente al tuo percorso per diventare un game designer.

4. Fai pratica 

Il primo gioco che fai, sia che tu lo abbia creato da solo o con un nuovo/vecchio team di game designer, sarà sicuramente scadente. Guardiamo in faccia la realtà, cominci dal basso per affinare le tue skill e il tuo primo gioco non sarà mai un capolavoro. Ma va bene così’. Imparerai da qualsiasi errore commetterai, apprezzerai le cose che sono andate bene e farai dei passi avanti notevoli nel prossimo progetto al quale di dedicherai.

Dovresti metterti a creare dei videogiochi assieme ad amici e studenti con cui hai un buon rapporto, o magari persone che incontri nei forum. Cerca di trovare il tempo per queste attività, e allo stesso tempo divertiti. Queste piccole esperienze entreranno (e dovranno entrare) a far parte del tuo portfolio. E il tuo portfolio è il modo col quale troverai un lavoro come game designer o avrai successo come designer di videogiochi indie.

5. Crea un portfolio

Come diventare game designer: crea un portfolio
Nel tuo portfolio ci sarà tutto, dai progetti coi team, alle consegne universitarie, ai prototipi, ecc. Photo by Dai KE on Unsplash

Il tuo portfolio è probabilmente una delle parti più importanti per mostrare quali siano le tue skill e le tue capacità specifiche. Non pensare nemmeno di stampare il tuo portfolio –  le stampe sono qualcosa che appartengono al passato. Siamo nell’era digitale, quindi pensa in modo digitale. Se vuoi stamparne alcune copie per un meeting faccia a faccia, va bene, ma devi sempre avere una versione online del tuo portfolio in modo da poter mostrare i tuoi lavori.

Hai diverse opzioni per mostrare le tue creazioni:

YouTube

YouTube è uno degli strumenti ideali per mostrare il modo in cui hai creato il tuo lavoro. Una registrazione dello schermo mentre lavori con qualche spiegazione nelle note… O magari puoi creare qualche tutorial. Puoi anche mostrare il gameplay in formato video di un gioco al quale hai lavorato, con una descrizione in nota di quale sia stato il tuo contributo nello sviluppo del gioco.

LinkedIn

La piattaforma social è sempre un ottimo posto per dare vita a una conversazione nel tuo settore e nel tuo network assieme ad altri professionisti. Potrai anche mostrare un piccolo sommario contenente dei sample dei tuoi lavori.

Behance

Behance è principalmente per artisti e gli consente di disporre di un modo efficace per mostrare i loro lavori finiti e quelli work-in progress, sia in 2D che in 3D, sia si tratti di marketing o solamente di un concept. Puoi mostrare i tuoi lavori, condividerli con altri artisti e qualche volta potrai anche trovare delle collaborazioni da freelance. 

DeviantArt

Ovviamente, esiste anche DeviantArt, il cui funzionamento è molto simile a Behance. Tuttavia ho trovato DeviantArt essere più un sito per amanti dell’arte, piuttosto che una piattaforma professionale per artisti veri e propri. Sicuramente non sarà male pubblicizzare i tuoi lavori anche qui. Io l’ho fatto.

Il tuo sito internet

Nella mia modesta opinione, dovresti sempre avere un sito internet contenente il tuo portfolio. Oggigiorno non ci sono scuse dal momento che esistono così tante opzioni a buon mercato, se non addirittura gratis come WordPress e altre. Ricorda sempre di includere una pagina di contatti, un curriculum e ovviamente dei sample dei tuoi lavori. Questo tipo di sito internet sarà quello che condividerai maggiormente sia nei tuoi curriculum che nelle tue cover letter quando proverai a chiedere per un lavoro. Sarà anche quello che gli altri game designer guarderanno quando vorranno assumerti.

Nota dell’autore: Vuoi WordPress senza una manutenzione impegnativa? Prova WordPress Gestito di GoDaddy. Più divertimento, meno tempo da dedicare alla manutenzione.

Potrei scrivere un intero libro su come creare il tuo portfolio, quindi lascerei volentieri i dettagli a un altro post. L’unica cosa che devi fare è non preoccuparti di mostrare te stesso e i tuoi lavori. Il tuo lavoro è fantastico e dovresti esserne orgoglioso.

6. Identifica ed espandi le tue competenze

In cosa pensi di essere bravo? Si tratta di marketing, grafica 2D, animazione 3D, skinning, rigging, meccanica, storytelling, programmazione, VR, AR, simulazioni GPS, GUI o UI? Ci sono tanti modi diversi per addentrarti nell’industria dei videogiochi in qualità di video game designer. Basti pensare che al giorno d’oggi essere un giocatore può rappresentare una carriera ufficiale, sia che si tratti di un tester che nelle vesti di assicuratore di qualità o eSport.

Decidi in cosa pensi di essere il migliore e prova a prefissarti alcuni obiettivi per migliorare il tuo bagaglio di competenze. Ad esempio, potresti essere molto bravo a disegnare le espressioni dei personaggi. Fai lo step successivo e impara ad usare dei software di modelli 3D, e alla fine porta il tuo personaggio alla vita.

Sono andata all’università e ho scoperto di essere molto brava nel modeling 3D e nel texturing, ma non ero esperta nello skinning e nel rigging per creare un personaggio che mi salvasse la vita.

Presumibilmente avrei potuto espandere le mie competenze nello skinning e nel rigging, ma ho deciso di focalizzarmi sugli ambienti artistici 2D e 3D, sul design grafico e sull’animazione di personaggi 2D. Ovviamente, il mio set di skill e molto più ampio attualmente. Ma ho capito da subito in cosa ero più portata e da lì ho espanso le mie competenze.

7. Trova un lavoro

Fare richiesta per un posto di lavoro è doloroso, qualche volta frustrante e la maggior parte delle volte rappresenta un test per la tua pazienza. Ma, prima o poi, tutti dobbiamo inevitabilmente fare questo passaggio, quindi è bene essere preparati.

Ci sono tanti posti nei quali cercare del lavoro, ma i migliori che ho trovato sono qui sotto: 

Prova a trovare il lavoro che desideri. Non preoccuparti di fare domanda per qualcosa che contiene delle competenze di cui non disponi al momento. Molte volte, questa è una tecnica per dissuadere chi non è seriamente interessato. Quindi compila semplicemente la tua application. Alla peggio riceverai un “no”. Dovresti solamente aspettarti una risposta ogni dieci proposte avanzate. Ricorda, non sarai mai l’unico interessato a quel determinato lavoro.

Prova a entrare sia in piccoli studi che in grosse compagnie; sia nel tuo Paese che in giro per il mondo. Non sai mai quale compagnia sarà interessata al tuo profilo, devi solo osare. Farai nuovi amici, imparerai nuove competenze e se ti troverai bene continuerai a lavorare per chi ti ha assunto. In caso contrario, potrai sempre cambiare.

Come distinguerti

Come diventare un game designer: come distinguersi
Foto: Paul Dufour su Unsplash

Si è appena aperta una posizione lavorativa nell’azienda dei tuoi sogni. In che modo convincerla a sceglierti o perlomeno a notarti? Beh, si comincia sempre con un buon curriculum – oppure potresti portarti avanti con un sito-curriculum – e una cover letter ben ragionata. Da qui puoi espanderti. Probabilmente la compagnia presso la quale stai cercando lavoro è molto tranquilla e rilassata. Quindi, scrivi la tua lettera di presentazione ma magari allega anche un video.

Oppure, invia loro una busta con gadget comprendente il tuo curriculum e la tua cover letter (assicurati di aver scritto correttamente il nome di chi deve assumerti). 

Non ho mai inviato una swag bag, ma mi è capitato di portarne una a un colloquio di lavoro e mi ha aiutato enormemente a ottenere la posizione.

Ho stampato il mio curriculum su una scatola e, all’interno della scatola ho applicato alcuni apribottiglie ispirati a me, portachiavi e altri oggetti random che normalmente si trovano nelle convention o negli expo. È piaciuto tantissimo. Mi ha aiutato molto anche avere una versione demo giocabile del videogame al quale stavo lavorando, disponibile panche per i loro smartphone.

Non sai mai cosa incontrerai. Quindi cerca di essere creativo e prova a fare la miglior impressione possibile. 

 C’è un posto per te

Ecco come diventare un video game designer. La caccia al lavoro ideale è come un videogioco. Devi solo trovare il percorso che funziona meglio per te.

 

Cover Photo by Florian Gagnepain on Unsplash