Come diventare notaio e farti conoscere

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Scopri il percorso per aprire il tuo studio

Francesco Carnelutti, uno tra i più eminenti giuristi italiani dello scorso secolo, indicava l’importanza del ruolo del notaio con poche semplici parole: “tanto più notaio, tanto meno giudice”. È una massima applicabile anche oggi, in grado di riassumere quanto il lavoro ben fatto di un notaio diminuisca o scongiuri il ricorso a cause e, quindi, a giudici. Ma in che cosa consiste esattamente il lavoro di questa figura e qual è il percorso da intraprendere per svolgere questa professione? In questa guida ti spiegheremo come diventare notaio.

Cosa fa un notaio

Il notaio è di fatto un pubblico ufficiale il cui compito è ricevere gli atti tra vivi e di ultima volontà, attribuire loro pubblica fede, conservarli e rilasciarne copie, certificati ed estratti. Sulla sua scrivania passano vendite, permute, divisioni, mutui, testamenti e tanto altro, e i documenti da lui redatti hanno il valore di atti pubblici.

Ciò che avviene di fronte a un notaio e che da un notaio è certificato, insomma, ha la massima efficacia legale, e per questo la legge prevede l’intervento notarile per tutti gli atti e i contratti di cui va garantita la legalità, l’identità delle parti e la conformità alla loro volontà.

Come diventare notaio in Italia

Il notaio è, insomma, una figura di prestigio, dal ruolo indispensabile nella conduzione di questioni legali di varia natura e, per questo, una posizione molto ambita. Il lavoro di grande responsabilità richiesto a un notaio fa sì che, per accedere a questa professione, sia necessario passare da un iter lungo e altamente specializzante. Vediamo quindi come diventare notaio fin dalla scelta del proprio corso di studi.

Gli studi per diventare notaio

Studi per diventare notaio: immagine li libri di leggeIl corso di studi per diventare notaio è obbligatoriamente il corso di laurea in Giurisprudenza, da conseguire presso un’università italiana. Si tratta di un corso di laurea a ciclo unico della durata di cinque anni, che mira a formare professionisti dalla preparazione giuridica di livello superiore.

Il percorso di studi in Giurisprudenza comprende sia attività formative di base che attività formative caratterizzanti. Si studiano quindi materie di carattere storico-giuridico, filosofico-giuridico, privatistico e costituzionalistico, ma anche diritto penale, commerciale, diritto processuale penale, diritto civile e amministrativo, etc.

Per diventare notaio è quindi necessario conseguire la laurea in Giurisprudenza con qualsiasi voto finale. Qual è il passo successivo?

La pratica notarile

Per diventare notaio è poi necessario svolgere un periodo di praticantato di 18 mesi presso uno studio notarile. Dei 18 mesi previsti, 6 possono essere svolti anche durante l’ultimo semestre di università. Per i funzionari dell’ordine giudiziario e per gli avvocati che esercitano da almeno un anno, il periodo di pratica si riduce da 18 a soli 8 mesi.

Lo studio presso cui fare pratica per diventare notaio può essere contattato direttamente, oppure individuato con l’intermediazione del Consiglio Notarile locale. Trovato lo studio, l’aspirante notaio deve quindi iscriversi nel registro dei praticanti tenuto dal Consiglio Notarile locale, a cui presenterà, ogni due mesi, un certificato del notaio ne attesti lo svolgimento effettivo del praticantato.

L’aspirante ha a disposizione un massimo di 30 mesi dall’iscrizione al registro dei praticanti per terminare il suo periodo di pratica notarile.

Il concorso per diventare notaio

Come diventare notaio terminato il periodo di pratica notarile? Per diventare ufficialmente notaio è necessario superare il concorso pubblico nazionale indetto con cadenza annuale dal Ministero della Giustizia. Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, si tiene a Roma e prevede l’assegnazione di un numero programmato e limitato di sedi notarili. Vi si può partecipare sono fino ai 50 anni di età.

Il concorso pubblico si articola in due prove: un esame scritto e, per chi lo supera, un successivo esame orale. Le prove vengono valutate da una commissione composta da un magistrato di cassazione, un magistrato idoneo alla nomina in cassazione, sette magistrati di appello, sei professori universitari di materie giuridiche (ordinari o associati) e nove notai con almeno dieci anni di anzianità.

L’esame scritto per diventare notaio si compone di tre prove teorico-pratiche: un atto di ultima volontà (ossia un testamento) e due atti civili nell’ambito del diritto civile e del diritto commerciale.

Chi supera lo scritto può accedere all’orale che si compone, anch’esso, di tre prove:

  • la prima riguarda il diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’ufficio del notaio;
  • la seconda riguarda le disposizioni sull’ordinamento del Notariato e degli archivi notarili;
  • la terza prova, infine, affronta la materia delle disposizioni concernenti le imposte indirette.

Al termine del concorso viene stilata la graduatoria dei candidati vincitori.

Nomina e assegnazione della sede

Una volta stilata la graduatoria, il Ministero di Giustizia assegna la sede al nuovo notaio tramite decreto del Direttore Generale della Giustizia Civile del Ministero. Il notaio sarà quindi tenuto ad avviare uno studio nella sede assegnata entro tre mesi.

Come far conoscere il tuo studio notarile

Ora che abbiamo esplorato nei dettagli come diventare notaio in Italia, passiamo a cosa è necessario fare dopo aver passato il concorso. Una volta ben stabilito e avviato il nuovo studio notarile, infatti, la priorità diventa farlo conoscere nella zona di attività, senza dimenticare però le particolari clausole a cui un notaio deve attenersi nel farsi pubblicità.

Il codice deontologico del Consiglio Nazionale del Notariato, infatti, prevede delle regole per i notai che desiderano promuoversi: la pubblicità informativa è consentita, purché sia improntata alla sobrietà, “concernente dati personali attinenti l’attività e situazioni ed elementi organizzativi fondati su dati e obiettivi verificabili, nel rispetto dell’indipendenza, della dignità e della integrità della funziona pubblica nonché del segreto professionale”.

Oltre a non essere ingannevole, insomma, la pubblicità dello studio notarile non deve danneggiare il prestigio e il decoro dell’intera categoria.

Promuoversi Online

Il primo passo per farsi conoscere sul web è mettere la propria attività sulla mappa, letteralmente: tramite l’utilizzo di Google My Business, è possibile iniziare a farsi trovare da coloro che cercheranno un notaio in zona.

Il secondo, fondamentale passo è creare un sito web dello studio che contenga tutte le informazioni fondamentali, esposte in maniera chiara e trasparente, così come richiesto dal codice deontologico della professione. Il sito web di uno studio notarile sarà probabilmente il primo contatto del pubblico con l’attività, e deve quindi riflettere un’immagine professionale e sobria dell’attività.

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Gettate le fondamenta della sua presenza online, il notaio può decidere di promuoversi anche tramite i social media, newsletter e altri mezzi online e offline, purché le informazioni veicolate siano sempre chiare e inerenti l’ambito professionale.