GoDaddy sceglie Gianluca Stamerra per la guida del mercato italiano

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Vi presentiamo il nostro Regional Director

GoDaddy è l’alleato perfetto per chi ha un progetto di business, vuole renderlo reale e farlo crescere sfruttando tutte le potenzialità della Rete. I servizi disponibili per le PMI e le piccole attività sono tanti e possono aiutare gli imprenditori a trovare il proprio punto di svolta sul web, come racconta Gianluca Stamerra, Regional Director di GoDaddy Italia, Spagna e Francia. 

GoDaddy sceglie Gianluca Stamerra per guidarla nel mercato italiano

Gianluca è un esperto di Digital Marketing con una grande passione per il business e l’imprenditoria. Ha alle spalle più di dieci anni di esperienza come Marketing Manager in aziende dell’ICT come Wind, Vodafone e United Internet ed è visiting professor presso l’Università Autonoma di Madrid dove insegna Strategia di Marketing per Startup.

GoDaddy ha scelto Gianluca per guidarla nel mercato italiano. Scopriamo di più su di lui. 

1 – Ciao Gianluca, com’è nata la tua passione per il fare impresa e per le start up?

La domanda mi catapulta ai tempi dei miei studi universitari in Psicologia dove uno dei primi dibattiti affrontati era Innatismo versus Empirismo, ovvero: apprendiamo a seguito dell’esperienza oppure nasciamo con competenze geneticamente “pre-installate”?. Questo per dire che fin da bambino ho sempre avuto una sorta di inquietudine imprenditoriale che mi ha portato a cercare costantemente di fare business.

Ricordo che a 6/7 anni usavo la paghetta per comprare giocattoli, ci giocavo massimo una settimana, poi li portavo a scuola per farli vedere e li rivendevo ai compagni di classe ad un prezzo più alto di quello che li avevo pagati. Il business durò poco perché i genitori degli altri bambini si chiedevano come mai i loro figli gli chiedessero dei soldi e allertarono le maestre che a loro volta chiamarono i miei genitori. Poco dopo quindi decisi di guardare ad un nuovo target di clienti con classica bancarella dei fumetti e degli oggetti usati di casa mia. Li vendevo ai giardini pubblici e quando finivo gli oggetti usati compravo delle cose al negozio di casalinghi a fianco dei giardini. Avevo circa 8 anni. Poi i primi lavoretti ben pagati da PR e organizzatore di eventi quando avevo 16 anni.

Infine, un’altra occasione in cui ho manifestato la mia vena imprenditoriale è quando ho aperto la mia Startup di Telemedicina nel 2014 (chiusa dopo poco più di due anni).

Insomma, come dicevo, ho sempre avuto una certa smania di imprenditoria e mi domando spesso se non sia una sorta di istinto primordiale.
Nel libro The start-up of you, Reid Hoffman cita una frase di Muhammad Yunus che in qualche modo supporta la mia sensazione, ovvero << Tutti gli esseri umani sono imprenditori. Quando vivevamo nelle grotte, eravamo tutti liberi professionisti… ci procacciavamo il cibo per nutrirci. La storia umana è iniziata in questo modo. Con l’avvento della civilizzazione, abbiamo soppresso questo aspetto. Siamo diventati “lavoratori” perché ci hanno inculcato in mente “tu sei manodopera”. Ci siamo dimenticati di essere imprenditori>>

2 – Qual è stato, nella tua carriera, un punto di svolta?

Possiamo dire che sono stati tre.

Il primo punto di svolta

Gianluca Stamerra in un articolo del magazine GioiaNella primavera del 2007 partecipai ad un progetto di Viral Marketing di Heineken Italia in collaborazione con Libero.it in cui, per promuovere il cambio di location dell’Heineken Jammin Festival da Imola a Venezia, ci si era inventati la storia di un ragazzo che aveva perso una scommessa con degli amici sulla location e come conseguenza doveva correre la differenza tra le due città con uno zaino in spalla, zero budget e documentando il tutto su un blog di Libero. Io ero quel ragazzo, Giastar, e ovviamente il pubblico non sapeva che fosse un progetto di marketing. Andò a gonfie vele, più di 60 mila utenti seguivano il mio blog giornalmente e dopo pochi giorni TV, Radio e Riviste scoprirono questa follia giovanile. Interviste a MTV TRL, a Radio 105, Menzioni su Studio Aperto, ecc. La rivista Gioia mi definì “Il Forrest Gump dell’era digitale”.

Il punto di svolta? Arrivato a Venezia dopo 20 giorni sulla strada, nel secondo giorno di Festival di quattro, ci fu una tromba d’aria al Parco San Giuliano che distrusse il palco e ferì varie persone. Il Festival ed il progetto vennero sospesi. Con loro anche tutte le interviste programmate. I piani di sviluppo di Giastar con Heineken cancellati. Giastar tornava ad essere Gianluca Stamerra, programmatore front-end ed esperto di web marketing freelance. Un anno dopo inviai il mio CV a Libero.it e mi assunsero in Wind, ma questa è un’altra storia che vi racconterò tra poco.

Il secondo punto di svolta

Sono laureato in Psicologia Cognitiva presso L’Università Sapienza di Roma e nel 2008 avevo fatto application per un PhD in Psicologia del Comportamento a Malaga, in Spagna. Avevo ottenuto la borsa, ma per l’assegnazione avevo bisogno dell’omologazione del titolo in Spagna. Dovevo firmare per l’assegnazione a settembre 2008, ma l’omologazione non sarebbe arrivata prima di dicembre.

Il punto di svolta? Da Malaga mi dissero di posticipare l’inizio del PhD di un anno ed intanto regolarizzare il titolo in Spagna. La mia solita inquietudine mi impediva di star fermo un anno e quindi decisi di inviare il CV a Libero.it con cui avevo lavorato nel 2007.

Da appassionato di Internet e di tecnologia l’idea di lavorare per un grande portale Web mi mandava in fibrillazione e compensava la delusione del PhD. A quei tempi Libero.it era di proprietà di Wind che, ricevuto il mio CV, decise si assumermi come Product Marketing Manager nel dipartimento Mobile Internet.

Quando racconto questa vicenda penso sempre al film Sliding Doors con Gwyneth Paltrow dove, a seguito di una sorta di scontro magico con una bambina in metropolitana, la protagonista vive due vite molto diverse in parallelo. Ecco, il mio punto di svolta, il mio Sliding Doors, fu scontrarmi con il tempo amministrativo di omologazione di un titolo. Chissà se in quel settembre 2008, oltre ad iniziare la mia esperienza nelle Telecomunicazioni, in una dimensione parallela io non abbia iniziato anche la carriera di Professore di Psicologia a Malaga.

Il terzo punto di svolta

Un terzo punto di svolta fu quando a fine 2012 decisi di licenziarmi da Vodafone a Milano per fare un MBA alla IE Business School di Madrid. Lasciavo la sicurezza di un bel posto lavorativo in una grande azienda e con un brand forte per trasferirmi in un Paese che si trovava nel suo picco massimo di disoccupazione ed in più con un debito forte per pagare il Master.

Ricordo che nei giorni della decisione ebbi una conversazione con una ex collega di Wind che mi disse <<fammi vedere se ho capito bene, tu lasci il tuo Paese, i tuoi amici, uno stipendio stabile ed un percorso di carriera, per trasferirti all’estero da disoccupato e con un mutuo alle spalle? Beh, hai tutta la mia ammirazione. Ieri ho sentito questa frase nel corso da Coach che sto facendo e te la voglio dedicare: “La vita si restringe o si espande in proporzione al nostro coraggio – Anaïs Nin”. Sono sicura che la tua vita si espanderà in maniera esponenziale>>. Ebbene la decisione di spostarmi a Madrid fu un vero punto di svolta! Da allora c’è stato un MBA, una start up, una carriera internazionale gestendo vari brand e mercati, nonché un matrimonio ed un gatto! 

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3 – Perché le piccole imprese e attività italiane dovrebbero puntare di più sul web per trovare il loro punto di svolta?

La trasformazione digitale è un elemento chiave per la sopravvivenza delle aziende indipendentemente dalla dimensione delle stesse. L’evoluzione tecnologica non è mai stata così rapida e definisce costantemente nuovi e più elevati standard di qualità che inevitabilmente innalzano il livello di esigenza degli utenti e dei clienti. La competizione tra aziende si fa quindi sempre più feroce e per sopravvivere queste devono affinare l’intera “Value Chain”. Questo significa non solo potenziare e amplificare le attività di marketing, ma anche ottimizzare i processi produttivi interni. Tutto ciò non sarebbe possibile senza l’ausilio delle nuove tecnologie e di Internet. 

Avere una vetrina in Internet e darle visibilità attraverso i vari strumenti digitali come Social Media, SEO e SEA è ormai determinante. Analogamente usare internet per ottimizzare i propri processi è uno degli elementi chiave per il successo. Pensiamo per esempio ad un ristorante. Ce ne sono a migliaia in tutte le città e la concorrenza può diventare spietata. Avere un sito Web con un sistema di prenotazioni online è ormai un requisito indispensabile sia per l’utente, che può prenotare in qualsiasi momento senza chiamare, sia per il ristoratore che può gestire l’occupazione dei suoi tavoli, l’acquisto dei beni alimentari e l’allocazione del personale in anticipo. Senza contare ovviamente all’impatto in visibilità sui vari canali come Social Media, Google Maps, sistemi di recensioni e prenotazioni, ecc.

4 – In che modo GoDaddy può aiutarle a raggiungere i loro obiettivi?

 GoDaddy fornisce agli imprenditori e alle piccole e medie aziende gli strumenti necessari per avere una presenza online e per darle visibilità. Quindi da un lato fornisce una vasta gamma di prodotti per creare siti web-vetrina, blog, piattaforme di e-commerce e applicazioni, e dall’altra software per il Marketing che consentono di amplificare la raggiungibilità di tali siti.

Abbiamo pensato a soluzioni intuitive e facili da usare, per tutte le necessità e per qualsiasi livello di competenza tecnica. Da costruttori di siti Web che non richiedono alcuna competenza tecnica, come il nostro “Siti Web + Marketing” o come il nostro “Hosting WordPress”, fino soluzioni avanzate come lo Shared Hosting ed i VPS; per i più esperti e per progetti più complessi. Insomma, un amplio ventaglio di soluzioni che iniziano dal dare un nome ad una idea con un Dominio Web, fino a vederla avere successo in Rete con i nostri strumenti di Marketing.

Non perdere l’intervista che Repubblica ha fatto a Gianluca Stamerra.