Laboratorio Bìu: la storia di Claudia e della sua attività
Da sempre GoDaddy è vicino a chi ha un’idea di business e la vuole rendere realtà. Infatti, da un lato offre strumenti per avere una presenza online, come per esempio la registrazione di domini ed il Website Builder, e dall’altro offre servizi per incrementare la visibilità su Internet come il pacchetto SEO e Email Marketing.
Abbiamo chiesto ad una imprenditrice e cliente di GoDaddy di raccontarci la sua storia. Ecco cosa ci ha raccontato Claudia Raisi, co-fondatrice del Laboratorio Bìu, laboratorio artigianale che si occupa di ideare e realizzare oggetti per spettacoli, allestimenti ed esposizioni.
Scopriamo insieme qual è il sogno che ha ispirato questa idea di business, quali sfide il laboratorio Bìu ha dovuto affrontare per crescere, e quali sono i progetti futuri di Claudia e Mariano, compagni di avventura e di vita.
Ciao Claudia, raccontaci qual era il tuo sogno iniziale.
Da ragazza mi sono iscritta alla facoltà di Architettura sotto un impulso dell’ultimo istante, quindi ho iniziato questo percorso non sapendo esattamente cosa avrei fatto. L’argomento, però, mi appassionava tantissimo. Mentre facevo uno stage, poi, ho incontrato un architetto che mi ha assunta subito dopo la laurea. Ho lavorato con lui per sei anni e mi ha aiutata tantissimo a capire cosa mi interessava realmente fare.
Lui, oltre ad occuparsi di architettura e di design, insegnava. Sono stata la sua assistente per cinque anni e insieme organizzavamo corsi molto particolari con gli allievi: progettavamo e realizzavamo oggetti in scala reale, una sorta di ricerca del rapporto tra il corpo e lo spazio. Si trattava sì di architettura, però ci spingevamo un po’ oltre, sfociando a volte in performance negli spazi della città.
Tutto ciò ha scatenato in me una curiosità fortissima per il teatro, anche se sono una persona molto timida.
Ho fatto un corso propedeutico al teatro perché volevo approfondire delle tematiche che mi servivano per lavorare con gli allievi. In realtà, poi, mi sono fatta coinvolgere e ho frequentato un corso professionale per diventare attrice. Mi sono appassionata talmente tanto che sono arrivata sul palcoscenico, ma sapevo che, infondo, non era quello che volevo fare di professione. Così ho attraversato un momento un po’ delicato che mi ha portato a lasciare il lavoro e a rimettermi a studiare.
Da Varese mi sono ritrasferita a Milano e, mentre studiavo Teatro, ho incontrato Mariano, mio compagno nella vita e nel lavoro, nonché padre di mia figlia di 9 mesi.
Lui, invece, ha una storia completamente diversa perché è un artigiano, un fabbro di terza generazione. Il nostro incontro ha smosso tutto sia per me che per lui, ed è stato lui il primo ad avere l’intuizione di lavorare insieme.
Mentre studiavo teatro, ho iniziato a realizzare scenografie, e così il mio compagno ha iniziato ad aiutarmi. Presto abbiamo capito che questo sarebbe potuto diventare un lavoro.
Abbiamo iniziato ufficialmente questa collaborazione a gennaio 2018, aprendo il nostro laboratorio artigianale a Varese, città del mio compagno.
Ormai non mi definisco più un architetto, ora mi presento come un’artigiana, anche se in realtà non tengo né all’una né all’altra definizione perchè mi ritengo una figura un po’ trasversale.
Quali sfide avete dovuto affrontare?
Le difficoltà ci sono state e continuano ad esserci. Le prime sono state il prendersi l’impegno di un affitto mensile e il dover acquistare almeno una base di attrezzature per poter avviare il lavoro. È stato difficilissimo perché entrambi, economicamente, non avevamo molto da investire. Abbiamo tentato di ottenere fondi o incentivi, ma nulla di fatto. Così, con l’aiuto dei nostri genitori, siamo riusciti a prendere in affitto uno spazio e, grazie alle mie conoscenze e a contatti nel mondo del teatro, abbiamo avuto i primi clienti.
Se dovessi tirare le somme, in realtà, posso dire che quest’anno, anche se intenso, è stato positivo. Abbiamo consolidato il lato delle scenografie, i clienti tornano, sono soddisfatti e ne sono arrivati anche di nuovi, e questo è il motivo di maggiore orgoglio per noi.
Tra maggio e ottobre, però, le stagioni teatrali si fermano e le richieste diminuiscono. Per affrontare questo periodo di minore attività, ho pensato che potremmo lavorare per eventi come i matrimoni, che spesso richiedono vere e proprie scenografie. Ci stiamo proponendo con i nostri servizi, ma per ora non abbiamo ancora avuto grossi riscontri… comunque non molliamo!
È per questo motivo che è nata la curiosità di partecipare al concorso Vere Imprese: capiamo quanto sia importante il mondo del web e la necessità di affidarsi ad un’agenzia di comunicazione specializzata. Anche se pubblico di tanto in tanto qualche foto su Facebook o Instagram, infatti, mi rendo che non è sufficiente e che abbiamo bisogno di qualcuno che sappia come agire in modo efficace.
Raccontaci l’idea alla base della tua attività.
Alla base c’è la passione per questo lavoro, che unisce il mestiere dell’artigiano, l’amore per il teatro e le competenze dell’architetto.
Quello che mi interessa non è fare la creativa, parola bellissima, però molto spesso abusata e usata in modo poco chiaro. Io mi ritengo una professionista perché se ho un’idea interessante e creativa, la so anche rendere reale.
Quando costruisco una scenografia che deve essere smontata in 200 pezzi e poi rimontata facilmente, c’è bisogno di una grande progettualità unita all’estrema competenza del mio compagno. Con il tempo ci siamo scambiati esperienze e conoscenze, e i prodotti che realizziamo sono vere e proprie invenzioni frutto di questa sinergia.
Dove vedi la tua attività tra 5 anni?
Io mi vedo ancora in questo luogo perché è un posto che ci ha portato fortuna, un ambiente positivo dove lavoriamo bene, quindi vorrei ampliarmi qui. Il nostro sogno è affittare qualche altro locale e sviluppare questa produzione in grande. Già immaginiamo i reparti: zona falegnameria, zona verniciatura, zona lavorazione del ferro.
Puntiamo su molte produzioni medio-piccole che ci permettano di essere molto veloci.
Come mai avete scelto GoDaddy?
Il sito è recente, ma in realtà ho comprato il dominio un paio di anni fa per creare l’indirizzo mail del laboratorio. Pochi mesi fa ho ripreso questo dominio per ampliarlo e farlo diventare un sito web. Ho iniziato a seguire GoDaddy su Facebook e un giorno, tra le mie notifiche, è comparso il concorso Vere Imprese. Ho subito pensato che per noi fosse un’ottima occasione per dare visibilità alla nostra attività.