Osservatorio GoDaddy 2021: il 46% delle piccole imprese ha cambiato modo di fare business
Abbiamo da poco oltrepassato la soglia dell’anno dall’inizio della pandemia da Covid-19, un periodo che ha avuto un forte impatto sulle piccole imprese italiane e che le ha portate spesso a cambiare il loro modo di fare business, utilizzando nuovi modelli di vendita e canali di comunicazione con i clienti.
Questo è quanto emerge dall’ultimo Osservatorio Piccole Imprese di GoDaddy, che quest’anno si arricchisce di un’analisi che mette a confronto la realtà italiana con quella di altri tre Paesi europei: Germania, Francia e Spagna.
Sono circa 5.100 le imprese con un numero di dipendenti tra 1 e 49 che hanno partecipato allo studio promosso da GoDaddy e condotto dalla società di ricerca Kantar. Nel dettaglio, l’indagine ha coinvolto 1.201 attività tedesche, 1.303 imprese spagnole, e 1.300 business sia in Italia che in Francia, analizzando un campione equamente diviso tra attività B2B e B2C in tutti i Paesi.
Scopriamo di più sui principali risultati emersi dall’Osservatorio GoDaddy 2021.
La ricerca ha rivelato che la diffusione del Covid-19 ha avuto effetti negativi sul business sulla maggior parte delle imprese che hanno partecipato all’indagine, anche se ha accelerato il processo di digitalizzazione e spinto molte attività ad adottare nuovi modelli di vendita.
In Italia il 51% dei piccoli business ha subito perdite a causa della pandemia, superati solo dalla Francia con il 54%. Lievemente migliore il dato in Spagna (47%) mentre in Germania – grazie ad un’economia più solida e a una presenza industriale rilevante – “solo” il 39% delle imprese ha dichiarato di aver subito ripercussioni negative, mentre il 40% afferma di non aver subito impatti.
Tra le maggiori sfide incontrate dai piccoli business nell’ultimo anno troviamo in tutti i Paesi:
- L’aumento del numero di nuovi clienti
- L’aumento della customer loyalty
- La necessità di continuare a portare avanti l’attività durante la pandemia
Le imprese italiane e spagnole hanno mostrato di dare anche particolare importanza all’implementazione di nuovi prodotti o servizi (78% in Italia e 75% in Spagna, contro il 52% delle imprese tedesche e il 61% di quelle francesi) e all’ampliamento delle competenze tecnologiche e delle soluzioni digitali (72% in Italia e 71% in Spagna, contro il 60% in Germania e il 58% in Francia).
A guidare le scelte strategiche delle attività italiane per far fronte alla crisi spicca, però, anche l’ottimizzazione dei costi: il 15% degli intervistati italiani ritiene che questa sia una priorità per il proprio business, contro solo il 6% dei francesi e 7% di spagnoli e tedeschi.
L’Osservatorio GoDaddy 2021 ha rivelato inoltre che il 46% delle piccole imprese del nostro Paese ha modificato il proprio modo di fare business, mostrando un alto grado di adattabilità: nel 20% dei casi le attività intervistate sono riuscite a sviluppare nuove aree, con performance migliori rispetto a Germania (17%) e Francia (14%), e superate solo dalla Spagna (24%). Ben il 13% delle imprese italiane ha inoltre aperto o sviluppato ulteriormente il proprio e-commerce o i propri canali di vendita online, superando i “cugini” europei (7% in Germania, 8% in Francia e 12% in Spagna).
Procedendo nell’analisi dal punto di vista del commercio online, il 69% delle micro e piccole imprese italiane ha dichiarato di avere almeno un canale di vendita online, superando la Francia (63%) ma mostrando ancora un buon margine di miglioramento rispetto alle performance di Germania (77%) e Spagna (73%).
Concentrandoci sull’Italia:
- Il 49% delle attività che ha partecipato all’indagine afferma di utilizzare il sito web aziendale come canale di vendita (49% in Francia, 52% in Spagna e 63% in Germania).
- Il 34% utilizza i canali social per promuovere i propri prodotti o servizi (32% in Francia, 36% in Germania e 39% in Spagna)
- Solo il 12% si affida ai marketplace (8% in Francia, 12% in Spagna e 16% in Germania).
In Italia, il 55% delle imprese che usa canali di vendita sul Web ha iniziato a vendere online da 3 o più anni, mentre il 35% lo ha fatto negli ultimi due anni, dato che mostra un buon aumento nell’utilizzo della Rete per vendere direttamente i propri prodotti o servizi.
“Durante il lockdown abbiamo assistito a una accelerazione dell’utilizzo degli strumenti digitali a tutti livelli – per lo svolgimento dello smart working, la didattica a distanza, l’e-commerce – che ha permesso all’Italia di recuperare un gap tecnologico che scontava da anni, soprattutto nei confronti di altri paesi europei. Sebbene i dati mostrino che le chiusure forzate hanno danneggiato il fatturato di molte imprese, l’Italia è stato il mercato in cui abbiamo notato una risposta più proattiva da parte degli imprenditori per trovare nuove aree di business ancora inesplorate” spiega Gianluca Stamerra, Regional Director di GoDaddy per Italia, Spagna e Francia “I dati in nostro possesso evidenziano un progressivo miglioramento nell’adozione di strategie digitali da parte delle piccole imprese e degli imprenditori italiani, sebbene ci siano ancora ulteriori margini di miglioramento, che potrebbero offrire nuove opportunità di rilancio alle piccole imprese italiane. Bisogna rendersi conto che la digitalizzazione non è mai una moda transitoria, che scomparirà dopo l’emergenza pandemica. Ma al contrario, le tendenze a cui assistiamo oggi andranno sempre più a consolidarsi nella nostra quotidianità, diventando irreversibili”.