Personal branding: come farti conoscere

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Cosa pensa la gente di te? E, ancora prima, cosa sa la gente di te? Per un imprenditore, per un consulente, per un libero professionista, ma anche per un manager che vuole fare carriera o per una persona alla ricerca di un nuovo e migliore lavoro, avere una reputazione positiva, un’immagine vincente, è fondamentale. Ecco allora che si deve lavorare sodo, si deve essere competenti, onesti, aggiornati, simpatici, puntuali… ma “esserlo” è davvero sufficiente? Non proprio. Tutto questo costituisce la base fondamentale, ma non basta.

Possiamo infatti essere i più bravi, i più esperti, i più belli, ma se restiamo nascosti dietro a un muro, se non lo mostriamo a nessuno, tutto ciò sarà praticamente inutile.

 

Che senso avrebbe scrivere il più bel romanzo di tutti i tempi per poi lasciarlo nel cassetto? Si capisce dunque che la propria bravura va promossa, va comunicata, va presentata al proprio pubblico di riferimento. Ed è per l’appunto questo l’obiettivo del personal branding: vediamo come farti conoscere!

Una definizione di personal branding

Sicuramente avrai già sentito parlare di personal branding. Ma una cosa è averlo sentito nominare, un’altra è sapere di cosa si tratta. Dunque, che cos’è il personal branding? Di definizioni negli anni ne sono state date parecchie, alcune soddisfacenti, altre meno.

Possiamo dire che il personal branding è un insieme di strategie da mettere in pratica per promuovere sé stessi, le proprie capacità, le proprie esperienze e la propria carriera. Fare personal branding significa infatti occuparsi del proprio brand, così come si farebbe con un brand classico.

Va però precisato che fare personal branding per dare visibilità alla propria figura professionale non è un’attività una tantum.
Non puoi decidere di dedicare una settimana all’anno al tuo personal branding, per poi non occupartene fino all’anno venturo. No, il personal branding in questo senso deve essere visto come un complesso di processi da portare avanti quotidianamente, con piccole azioni regolari nel tempo.

Curare il proprio personal brand vuol dire gestire strategicamente la propria immagine professionale: nel momento in cui il proprio brand sarà effettivamente efficace, diventerà la ragione per cui i clienti – o i datori di lavoro – sceglieranno te al posto degli altri. Ma come è possibile farsi conoscere attraverso il personal branding? Vediamo quelle che sono le attività chiave da mettere in campo.

Personal branding: le azioni per farti conoscere

Individuare il tuo USP

Personal branding: trovare il proprio USPFarsi conoscere attraverso il personal branding vuol dire posizionarsi efficacemente sul mercato e nella testa del pubblico. Per fare questo è ovviamente necessario emergere tra tutti i competitors, e la prima attività in tal senso è quindi quella di individuare il proprio USP, ovvero il proprio Unique Selling Point.

Quali sono le peculiarità che rendono la tua figura unica a livello professionale? Quali sono le hard skills e le soft skills che i tuoi concorrenti difficilmente possono vantare? Ci sono esperienze professionali che solo tu puoi scrivere sul tuo curriculum vitae o sul tuo sito web? Pensa a ciò che rende la tua figura unica, speciale e soprattutto attraente, e crea il tuo marchio personale intorno a questi elementi.

Individuare la tua nicchia

Il mare è enorme, praticamente infinito, ed è pieno di pesci. Lavorare sul proprio personal branding per farsi conoscere vuol dire emergere tra gli altri pesci, o perlomeno diventare ben riconoscibili. Ma questo potrebbe non bastare per assicurarsi un futuro professionale radioso, per il semplice fatto che ci potranno sempre essere altri competitors – uno, due, dieci, cento – che faranno altrettanto.

Cosa spingerebbe a quel punto il potenziale cliente a scegliere te e non uno tra i tanti altri “bravi” professionisti?

Ecco dunque che il mio consiglio è quello di cercare una nicchia di riferimento in cui ridurre drasticamente il numero di concorrenti, per diventare in breve tempo l’esperto per eccellenza, il punto di riferimento al quale tutti vogliono rivolgersi.

Il mare è pieno di pesci? Allora individua un lago! Il consulente di marketing dovrà sempre lottare con centinaia di concorrenti; il consulente di marketing specializzato in startup, o il consulente di marketing specializzato nella promozione di hotel, o ancora, quello specializzato nel settore food & beverage, avranno a che fare con un numero decisamente più limitato di competitors!

Studiare il pubblico

Una volta individuata la propria nicchia di riferimento è bene concentrarsi sul proprio pubblico. Quali sono le esigenze della tua audience? Cosa ha bisogno di sentire, quali sono le informazioni di cui ha bisogno? Quali sono le sue letture, quali sono i social network che preferisce, a quale tipo di comunicazione è abituata?

Il tuo personal branding deve essere modellato in base alla tua persona, ma deve essere comunicato tenendo in considerazione le caratteristiche e i bisogni del pubblico al quale stai parlando.

Coerenza, sempre e ovunque

Lavorare al proprio personal brand per aumentare la propria visibilità e la fidelizzazione del pubblico significa anche essere coerenti. E quando parlo di coerenza mi riferisco sia alla coerenza nel tempo, sia alla coerenza tra i vari canali di comunicazione. Ecco allora che le caratteristiche di un personal brand non possono essere cambiate da un momento all’altro, ed è proprio per questo motivo che all’inizio bisogna pensare in modo attento a come dovrà essere il proprio marchio personale, a quali saranno le caratteristiche da enfatizzare e via dicendo: il pubblico non potrà che raffreddarsi e distaccarsi nel momento in cui capirà di avere a che fare con un brand mutevole!

Ed è necessario essere coerenti anche tra un canale e l’altro, pur adattandosi alle caratteristiche di ogni contesto.

Su LinkedIn non si può comunicare nello stesso modo in cui si comunica su Facebook, certo che no, ma la scala dei valori, lo stile di fondo e il tone of voice devono essere sempre uguali, su tutti i social, sul sito web, nel podcast, sul blog e dal vivo. In caso contrario si confonderà il pubblico, che si potrebbe sentire preso in giro, e persino tradito.

L’importanza di essere trasparenti

Personal branding efficace: trasparenzaUn personal brand efficace è un personal brand trasparente, di un professionista che non si nasconde. Questo non vuol certo dire che la tua persona, nella sua sfera privata, debba essere esposta al pubblico, nossignore. Significa però che il pubblico non deve avere l’impressione che al di là della superficie le cose siano diverse. Meglio insomma non forzare le cose: il tuo obiettivo, nel 99,9% dei casi, sarà il guadagno, e non c’è nessun motivo al mondo per raccontare al pubblico qualcosa di palesemente differente!

Continuare a lavorare sul personal branding  

Infine, l’ultimo consiglio per farti conoscere attraverso la tua strategia di personal branding è non smettere mai di curare la tua immagine. Questo significa che il tuo blog non deve restare a secco di nuovi contenuti, che la tua pagina Facebook non può restare uguale per settimane, e che il tuo podcast non può smettere di pubblicare nuovi episodi dall’oggi al domani, senza preavviso.

Il mio consiglio è quindi quello di non esagerare con le attività avviate.

Inizia con un solo social network e con un podcast, o magari con un social e con un blog, e dà lì, quando avrai la certezza di avere tempo, idee ed energie a sufficienza, aggiungi un altro canale di comunicazione, senza mai strafare: chi esagera, infatti, finisce per perdersi per strada!

Sono certo che dopo aver letto questo articolo, tu abbia compreso che non puoi prescindere dal lavorare in modo serio e concreto sul tuo personal branding. I vantaggi sono enormi e possono davvero fare la differenza per te ed il tuo business. Non solo manager o liberi professionisti, il personal branding è indispensabile anche per i piccoli imprenditori locali. Sei pronto?